“Gente come Mouhamed non è sola, abbiamo casi sempre più frequenti”

“Gente come Mouhamed non è sola, abbiamo casi sempre più frequenti”

LAMPEDUSA – “L’operazione è stata più o meno simile a quella fatta nei mesi precedenti. È il sesto torturatore ad essere arrestato nell’ambito di tre procedimenti differenti eseguiti dalla DDA di Palermo. I migranti che vengono interrogati sistematicamente nell’hotspot di Lampedusa ci raccontano delle loro peripezie: nell’ultimo periodo è venuta fuori una situazione particolarmente grave, proprio perché gente come il somalo Mouhamed si ritrova qui perché tenta di raggiungere il territorio nazionale. Abbiamo raccolto le dichiarazioni sufficienti a far scattare l’arresto per il torturatore”.

Questo è quanto dichiarato nella conferenza stampa in questura, ad Agrigento, in merito all’arresto del somalo “torturatore” Mouhamed Ahmed Taher.

L’uomo è accusato di far parte di un’associazione a delinquere, armata, di carattere transnazionale e dedita a commettere reati contro la persona, violenza sessuale, omicidio aggravato e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Inoltre, Mouhamed è finito in manette poiché ritenuto responsabile di torture e sevizie perpetrate in Libia in una struttura sita nella zona agricola denominata Hudeyfà. Non è dunque il primo caso a cui i carabinieri devono far fronte, poiché sono diversi i “torturatori” che provano ad insediarsi nel territorio nazionale.

Ricordiamo che l’uomo è stato condotto nel carcere di Agrigento, a disposizione della competente autorità giudiziaria.